Il sale, fra tradizione e superstizione

Quando ho aperto questo blog l’ho fatto col preciso intento di condividere con gli altri la mia scelta di tornare ad uno stile di vita più semplice, più autentico, legato ai valori di una volta. Fino ad ora avete trovato ricette, consigli, rimedi della nonna, ma ora mi sono resa conto che non si può parlare del nostro passato, dei sapori di un tempo, della vita di campagna di una volta, senza parlare anche di tutte le tradizioni, le superstizioni, i festeggiamenti e i riti che sono legati al folklore dei nostri avi.

E’ importante recuperare le nostre radici, e far riemergere la ricchezza che giace sotto alla cenere dei vecchi camini in pietra, nelle ceste colme di grani antichi, per assaporare la semplicità e il valore dell’esistenza di chi ci ha preceduto.

Ovviamente, non si può parlare di tradizioni popolari italiane senza parlare delle tante superstizioni che sono legate ai nostri gesti quotidiani. Vi è mai capitato però di chiedervi il perché di molti gesti scaramantici che compivano le nostre nonne, ma che ancora oggi sono vivi nelle nostre regioni?
Ad esempio, sai perché si dice che rovesciare il sale porti sfortuna?
Esistono varie scuole di pensiero: la prima ritiene che questa superstizione sia legata al fatto che un tempo i nemici cospargevano di sale il suolo dei paesi conquistati, e lo spargimento del sale richiamerebbe quindi situazioni funeste.
Una spiegazione alternativa sarebbe invece legata al sale come oggetto di retribuzione dei soldati in epoca romana (da lì il termine “salario”): far cadere il sale rappresenterebbe quindi la perdita di ricchezza.
Come vuole la tradizione, per rimediare al danno si deve gettare un pizzico di sale dietro alla spalla sinistra (forse per gettarlo negli occhi del diavolo, che si dice che stia alle nostre spalle, proprio da quel lato?).
Quello che è certo è che, superstiziosi o no, è sempre bene fidarsi della saggezza dei nostri avi… quindi, nel caso in cui malauguratamente tu rovesci del sale, gettarne un pizzico dietro alla spalla sinistra non potrà certo farti male (a meno che tu non soffra di artrosi)!
E tu, ci credi? Sei scaramantico? C’è qualche superstizione particolare del posto in cui vivi che vorresti condividere con me? Scrivimi, e diventerà oggetto di uno dei prossimi articoli!
A presto
Stregappalla
salt-1001054_960_720

Ciambellone alle castagne | Come nonna l’ha fatto

Premessa: le torte decorate sono meravigliose.

Ma niente, niente al mondo per me può eguagliare la bellezza delle torte che io chiamo “le torte come nonna l’ha fatte” 😀 Rustiche, magari non perfette, ma che hanno il gusto e il profumo del passato!

E’ proprio a questo che mi sono ispirata quando in un grigio sabato di gennaio (intristito oltretutto dallo smontaggio delle decorazioni natalizie) mi sono messa in testa di inventare la mia prima ricetta con la farina di castagne, che giaceva dietro all’anta di rete da polli della mia dispensa ormai da 3 mesi…!

Come sempre ingredienti semplici, che facilmente avrete già in casa (come nel mio caso… quanto sono felice quando il sabato non devo scendere al negozio perché mi manca qualche ingrediente eheheh), e una ricetta veloce e di facile esecuzione.

Ingredienti per un ciambellone di circa 24 cm di diametro:

  • 200 gr di farina “0”
  • 200 gr di farina di catagne
  • 80 gr di zucchero di canna integrale (il solito, quello scuro scuro e sabbioso)
  • 150 gr di yogurt bianco
  • 150 gr di olio di semi di mais
  • 4 uova intere
  • 50 gr di latte (io come sempre uso quello senza lattosio)
  • 1 pizzico di sale
  • 1 bustina di lievito per dolci

Anche stavolta ho usato il mio infallibile metodo di alta cucina: ho pesato tutto, ed ho mescolato tutto insieme! Lasciate da parte solo il lievito, che aggiungerete all’ultimo momento, proprio prima di infornare.

Imburrate e infarinate uno stampo da ciambellone (o usate il distaccante se preferite), e infornate a 180° con forno caldo ventilato. La torta impiega circa 30 minuti per cuocere, ma consiglio sempre di verificare con uno stecchino una volta trascorsi i 30 minuti (non prima, altrimenti rovinerete la lievitazione!).

IMG-20160109-WA0001

Non avrei mai creduto, vista la presenza della farina di castagne, ma la torta è venuta sofficisssssima! Provare per credere!

E poi dai, è una torta a prova di principiante, no? Poca spesa e poco sforzo per una vera torta “come nonna l’ha fatta”!

 

I biscotti della nonna|forno a legna, che passione!

Voglio dire, già dal nome non vi vengono in mente i profumi di una volta, i capelli bianchi della nonna, voi che impastate insieme i biscotti? Menomale, perché pensate invece che questi biscotti “della nonna” hanno solo il nome 🙂 in realtà me li sono inventati io nella mezz’ora in cui il mio fidanzato era a fare la doccia (il mio cervello viaggia molto in fretta). Sì, perché non potevo resistere alla tentazione di provare far cuocere qualcosa di dolce ad Adorno, il mio nuovo mini forno a legna (Adorno-il forno).

forno, legna, biscotti

Adorno, il mio forno a legna di fiducia

Quindi, armata di buone intenzioni, e priva di un’abbondante scelta di ingredienti, ho pescato quello che ritenevo opportuno dalla dispensa col preciso intento di creare un biscotto rustico.

Ecco ciò che ho messo insieme:

  • 250 gr di farina 00
  • 50 gr di farina di mandorle
  • 100 gr di zucchero di canna (non solo avevo finito lo zucchero normale, ma lo zdc dà un bel colore ambrato ed una consistenza più rustica al biscotto)
  • 2 uova fresche
  • 50 ml di olio di semi di mais
  • buccia di 1 limone grattugiata
  • 1 bustina di vaniglina
  • 1/2 cucchiaino di lievito per dolci
  • 1 pizzico di sale

PROCEDIMENTO

Impasta tutto insieme, come se non ci fosse un domani.

Il risultato è stata una bella palletta di una consistenza perfetta, praticamente identica a quella di una pasta frolla fatta col burro! Ho steso tutto ad un’altezza di circa mezzo cm e tagliato a rombi moooolto casuali con l’uso di un coltello (si è detto rustico, no?)

biscotti rustici nonna frolla natura

Rombi di precisione disarmante

A questo punto mi sono dedicata ad Adorno… come sempre, essendo alle prime armi, è stata una bella impresa farlo arrivare a temperatura! Se ne avete uno, e ci riuscite, la temperatura ottimale è intorno ai 250°, e basta una mezz’ora!

In forno normale (buuuuuuuu!!!), i classici 180°, per circa 20 minuti.

Ecco il risultato!

biscotti_rustici

Biscotti della nonna, lo scatto finale!

Croccanti sotto, col cuore morbido, saporiti, e con un profumo incredibile!

Io vi consiglio di provarli, vi assicuro che non ve ne pentirete!